Torneo Boz: Benetton - Snaidero la finale
Analisi sulle quattro italiane (parte seconda)
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La seconda semifinale del torneo di friulano ha visto confrontarsi due possibili “big” del prossimo campionato: Benetton Treviso e Scavolini Spar Pesaro. Gara a due facce con la prima parte dominata dai trevigiani (46-32 all’intervallo) e la seconda dagli uomini di Pino Sacripanti seppur privi di capitan Myers. La vittoria finale è andata a Treviso che ha dovuto soffrire forse più del dovuto contro una Scavolini sicuramente non al completo. Il finale è 76 – 72 per i verdi della marca.
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DaShaun Wood (legabasket.it, foto ciamillo-castoria) |
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Sotto la guida di Mahmuti in panchina e DaShaun Wood in campo, i bianco-verdi dimostrano un ottimo feeling e una buona chimica di squadra. L’ex Cantù conduce le danze in modo impeccabile dimostrando di essere in stato di grazia che, ormai, si prolunga dalla passata stagione. Buona, ma non altrettanto convincente la prova di Gary Neal che colleziona si 15 punti ma con percentuali al tiro senz’altro rivedibili (4/10, 1/4). Dimostra comunque di essere pedina importantissima in ottica offensiva, meno in quella difensiva dove subisce spesso senza sforzarsi troppo. Ottimi segnali per coach Mahmuti arrivano anche dal reparto lunghi dove Radoslav Rancik (18 punti) e Sandro Nicevic (6) hanno fatto la voce grossa contro i mal capitati Akindele e Shaw. Convincenti le prove dei due che, se sapranno dare costanza di rendimento, soprattutto ai livelli mostrati contro Pesaro, saranno uomini chiave nel quintetto trevigiano. Protagonista silenzioso, ma forse nemmeno troppo, è stato però Domen Lorbek. Lo sloveno, capace di infilare ben 15 punti senza mai forzare, ha dimostrato di poter essere una delle grandi rivelazioni del prossimo campionato. Il talento è purissimo, la classe non manca: ora bisognerà solo aspettare. Venendo alle note negative, segnali poco positivi quelli mostrati dall’ex Capo d’Orlando CJ Wallace, incapace di incidere in entrambe le metà di gioco, e dal giovane Rullo, troppo impacciato quando messo in campo dal proprio allenatore. Se a Rullo, vista l’età (18 anni), qualche errore di inesperienze viene concesso, meno giustificabile è l’atteggiamento di Wallace, maggiormente impegnato a stuzzicare gli avversari piuttosto che a produrre gioco. Difficile giudicare invece la prova di Andrea Renzi. Il 2.08, viste le eccelse prove dei compagni di reparto, non ha mostrato a fondo le proprie qualità limitandosi a qualche bel rimbalzo e a 5 punti (1/2 dal campo).Quello che veramente preoccupa, però, è la mancanza di alternative nel reparto piccoli. I secondi venti minuti, quelli della rimonta pesarese, hanno mostrato una Benetton in affanno quando il duo Wood-Neal non brilla come al solito. Markovic e Rullo (vista la mancanza di Maresca) non hanno saputo dare un apporto sostanzioso quando schierati in campo. Il vero limite di questa Benetton, per quanto visto, sta qui, nella difficile sostituzione dei piccoli titolari.
Difficile d’altro canto valutare la prova e la squadra emiliana priva, nella serata di ieri, di Carlton Myers e Sam Van Rossom. Per coach Pino Sacripanti, comunque molte cose su cui lavorare vista la prestazione deludente, soprattutto nei primi 20 minuti. A guidare la compagine sono stati i “veterani” Hicks e Shaw. Se per l’ex Milano prova solida con 12 punti e discreta sostanza sotto i tabelloni, eccellente davvero la prestazione di Michael Hicks, autore di ben 29 punti (9/13, 3/5), tanti dei quali segnati nei primi due quarti, momento di maggior difficoltà per i bianco-rossi. Nel reparto piccoli, sufficiente la prova di Ramel Curry. L’ex Avellino ha dimostrato di non aver perso le capacità offensive dimostrate due anni fa nella compagine campana mettendo a segno 10 punti e muovendosi bene su entrambe le metà campo. Privi di Carlton Myers e Van Rossom, gli emiliani si sono affidati a Maximiliano Stanic, bravo nel gestire ritmi e assetti di squadra. Sicuramente peggiore, invece, la prova di LeRoy Hurd autore di soli 5 punti. L’ex reatino non ha mai inciso sulla gara restando in ombra. Sicuramente tanto lavoro ancora da fare per i pesaresi che, neanche in Jeleel Akindele, hanno saputo trovare punti e sostanza. Il 2.14, ancora impacciato nei movimenti e nei giochi impartiti da coach Sacripanti, ha mostrato mezzi atletici devastanti con carenze maggiori dal punto di vista tecnico. Solida invece, la prova di Zukauskas. Solo con i rientri di Myers e Van Rossom sarà possibile dare una valutazione completa e articolata della squadra emiliana, che pare avere ancora grandi margini di miglioramento.
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